A Brave New World

Tales from a Craft Utopia

05/2024

“La svolta verso la produzione di massa è stata il risultato di una qualche scelta collettiva implicita, raggiunta nell’oscurità di innumerevoli piccoli conflitti, di favorire questa forma di meccanizzazione rispetto ad altre, altrettanto valide tecnologicamente? In tal caso, le lotte sociali, non le tecnologie stesse, decideranno le questioni dell’organizzazione industriale futura; e le economie delle macchine sepolte nel passato potrebbero fornire preziosi indizi su ciò che potrebbe essere possibile”

(Historical Alternatives to Mass Production: Politics, Markets and Technology in Nineteenth-Century Industrialization. Charles Sabel and Jonathan Zeitlin)

Il mondo, i valori e i desideri di coloro che praticano l’artigianato artistico sono molto diversi, quasi alternativi, rispetto a quelli che guidano il modello ormai insostenibile di consumo e produzione di massa.
Ce ne siamo resi conto attraverso confronti e discussioni con ricercatori e artigiani che abbiamo incontrato nel nostro percorso di ricerca artistica all’interno del progetto Hephaestus.

È una sorta di utopia, quella dell’artigianato, che ci ha portato a domandarci: com’è che apparirebbe il mondo se il nostro presente fosse costruito su fondamenta artigianali piuttosto che essere l’espressione completa e ormai insostenibile della civiltà industriale?

Una possibile risposta si può trovare nell’immaginare una storia divergente, un mondo in cui il rapporto con le risorse, le modalità di produzione, il commercio e il consumo sono radicalmente diversi perché simili a quelli della produzione artigianale. Com’è che sarebbe quel mondo, e in che modo un sistema di produzione diverso dal capitalismo come lo conosciamo influenzerebbe l’ambiente, la politica, il sistema educativo, l’urbanistica e lo stile di vita?

Abbiamo instaurato un dialogo con ricercatori di storia economica, management e organizzazione delle università partner del progetto Hephaestus, che sono diventati una parte fondamentale del nostro processo creativo, per far diventare realtà questa prima “release” di un nuovo mondo.
Abbiamo generato una timeline di immagini che esplorano una creatività artificiale con le sue prospettive sfocate che rimodellano la realtà e le sue aberrazioni. Vorremmo che questa linea del tempo fosse in continua evoluzione, un luogo in cui le elaborazioni della ricerca accademica e la pratica dell’artigianato possano convergere in modo creativo.

Credits

Concept e realizzazione

D20 ART LAB
Sergio Marchesini
Raffaella Rivi

Coordimento

Elena Raviola

Team Hephaestus

Giovanni Favero
Marta Gasparin
Andrew Propp

The term Primitive Makers is taken from the book Making Trouble by Otto Von Busch

Allestimento

Karl Hallberg 
Helena Hansson 
Ivar Anås Gunnemark

Stampa 

Ringö Tryckeri

Exhibition
Presentation
Backstage