Lino Elda e il K2
Installazione Audio Visiva (2024)
Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi – Cortina D’Ampezzo
Galleria Lagazuoi Expo Dolomiti – Lagazuoi
Statement curatoriale
Messaggi sospesi nel tempo e nell’aria
Più di cento lettere. La prima del 17 marzo 1954, da Milano. L’ultima del 9 settembre, da Karachi. Quasi sei mesi di corrispondenza che segnano e scandiscono il tempo e il percorso di Lino Lacedelli, e della spedizione italiana, verso la vetta della grande montagna.
Sono lettere vergate su quella carta speciale, quasi trasparente, della posta aerea di allora. Sono fitte di parole che non vanno quasi mai a capo, che continuano anche sul retro. Per risparmiare carta e peso, perché ogni grammo in più costa. Ma anche perché sono molte le cose da dire ed è molta la distanza da colmare. Quasi ad ogni tappa del suo viaggio Lino scrive ai famigliari. In tutto una trentina di lettere, indirizzate allo zio Luigi, Babo Igi, alla zia Ludovi-na, Tata Ina, che l’hanno cresciuto, e agli amati fratelli e sorelle.
Tutte iniziano con un «Carissimi tutti». Poi, di volta in volta, Lino racconta del suo primo volo. Dei villaggi e della povera gente che ha incontrato lungo la marcia di avvicinamento alla montagna. Dei portatori, quelli bravi e quelli meno bravi. Descrive quelle immense e magnifiche montagne. Parla delle fatiche. Accenna anche alle difficoltà, ma subito minimizza e rassicura sulla sua buona salute. Ribadisce la coesione e l’amicizia con i suoi compagni di scalata. Si preoccupa del tempo a Cortina, del taglio del fieno. Delle piccole e grandi cose della vita quotidiana.
Dall’altra parte, gli rispondono raccontando della festa del paese, dei matrimoni, delle nascite, dei morti, delle disgrazie in montagna. Gli fanno sapere che la stagione stenta a partire. Di quanti domandano sue notizie e di chi lo manda a salutare. Gli raccontano tutto ciò che accade, forse per sentirlo ancora lì, vicino.
D’altra parte sono lettere che hanno un rapporto particolare col tempo: ci mettono anche un mese o più per arrivare a destinazione. Tanto che assomigliano a messaggi in bottiglia, sospesi nel tempo e nell’aria. Così carichi di memorie ed emozioni da essere destinati a vivere a lungo. Come le lettere tra Lino ed Elda che parlano di amore, di semplicità, di chi erano e di quel tempo insieme che deve ancora essere e divenire. Che raccontano di cose minime, di sfumature, di intimità appena accennate. Che ci dicono del tempo che era e di ciò che di esso resterà.
Vinicio Stefanello
Credits
Voce Elda Dimai
Maria Grazia Mandruzzato
Voce Lino Lacedelli
Vasco Mirandola
selezione testi
Vinicio Stefanello
Montaggio immagini
Raffaella Rivi
Musica
Sergio Marchesini
Coordinamento progetto
Franco Gaspari
testi lettere da
Archivio Famiglia Lacedelli
Studio di registrazione
Franz Suono
foto
Archivio Famiglia Lacedelli
archivio video
Figure e pietre del Pakistan
Appunti di viaggio di un obiettivo nomade Aprile 1954 di Mario Fantin
per gentile concessione
Cineteca Storica del Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino
Genova – ritorno degli alpinisti del K2
Cortina d’Ampezzo – immagini storiche
Cinque Torri – Dolomiti
Archivio storico Giuseppe Ghedina 1898-1986 / Manaz Productions
Un’iniziativa
Comune di Cortina d’Ampezzo – Famiglia Lacedelli – Gruppo Scoiattoli Cortina
In collaborazione con:
Lagazuoi Spa – Regole d’Ampezzo – Sezione CAI di Cortina d’Ampezzo – CORTINABANCA
La Cooperativa di Cortina – Fondazione Silla Ghedina – Associazione Culturale Cortina in Croda
Gruppo Guide Alpine Cortina
Lino Elda e il K2 è realizzato in occasione della mostra:
LETTERE DAL K2
Lino Lacedelli, il viaggio di un uomo verso la vetta
Concept
Roberto Casanova
Vinicio Stefanello
Allestimento e Grafica
Roberto Casanova
