An exposition for Hephaestus Project.
Bassano del Grappa, Palazzo Sturm, 27/05-30/06
Questa mostra segna l’inizio di una collaborazione tra D20ARTLAB e Copenhagen Business School all’interno di Hephaestus Project.
L’obiettivo del progetto è di ricercare, preservare e, allo stesso tempo, innovare i settori artigianali per fornire un’economia all’avanguardia, creativa e sostenibile basata sul patrimonio culturale e a D20ARTLAB è stato richiesto di partecipare individuando delle metodologie di art-based research e producendo una serie di output artistici per marcare le varie fasi del progetto.
Presentazione
I ricercatori del progetto Hephaestus vogliono offrire una prospettiva realmente innovativa sulla complessa interazione tra artigianato, società, impresa e tecnologia ed hanno così scelto di farsi accompagnare nell’esplorazione degli ecosistemi artigianali da uno sguardo artistico. Il collettivo artistico D20 ART LAB ha quindi condotto la prima esplorazione, culminata in questa mostra che presenta gli ecosistemi artigianali come un’interazione tra paesaggi, persone ed espressioni creative. Quello che, in altre parole, chiamiamo Genius Loci.
D20 ART LAB ci guida in un viaggio per catturare il Genius Loci di quattro luoghi in Europa – Dals Långed, Venezia, Bornholm e il territorio di Bassano del Grappa – nei quali l’artigianato è componente distintiva dell’identità locale. Gli artisti si sono immersi nell’atmosfera unica di questi luoghi, catturando immagini, voci e oggetti che incarnano il mito, il simbolismo e l’incanto della vita quotidiana. La loro indagine ci svela il Genius Loci come lo “spirito” che fa sintesi di sentimenti, stati d’animo e visioni del mondo e orienta relazioni, collaborazioni e senso di comunità. Mette in luce però anche la fluidità di tale spirito, evidenziando come l’identità sia spesso contestata e controversa.
In linea con un’idea di ricerca come arte dell’individuazione e non solo della soluzione di problemi, gli artisti ci invitano a sfidare i modi in cui diamo un senso all’artigianato e a considerare le controversie emergenti come fonti di ispirazione per lo sviluppo del progetto. La mostra ci spinge così ad esplorare gli ecosistemi dell’artigianato e ad apprezzare il loro intricato rapporto con l’ambiente, la cultura e la società. Non mette in mostra gli artigiani stessi, ma piuttosto i contesti che li circondano e li ispirano nel loro processo creativo.
Questa mostra andrebbe quindi vissuta come l’inizio di un diario di viaggio, fatto di appunti raccolti spontaneamente e provvisoriamente assemblati per condividere la visione dell’artista con i ricercatori e le comunità artigiane che si incontrano in Hephaestus.
Fabrizio Panozzo, Università Ca’ Foscari
Struttura della mostra
Stanza 1 – Souvenirs
Durante il nostro viaggio abbiamo raccolto oggetti di uso quotidiano, campioni di materiale, oggetti non finiti e immagini che testimoniano momenti vissuti. Lo spirito è quello del viaggiatore sentimentale che colleziona reperti lasciandosi guidare dalla curiosità e dalla volontà di fissare dei momenti significativi. Le didascalie e le immagini inserite nel formato cartolina, raccontano piccole storie a partire da materiali d’uso comune, documentazioni di vita comunitaria e artefatti artigianali che costruiscono la nostra memoria di un luogo.
Stanza 2 Videography
Durante il viaggio ci siamo interrogati sul ruolo dell’artigianato nei vari contesti, sulle differenze e similarità dei diversi ecosistemi, sul ruolo della natura, del paesaggio, delle tradizioni. Riguardando gli appunti visivi raccolti, ci siamo resi conto che questi temi hanno preso forma e sono diventati via via più evidenti. Abbiamo voluto fare una sintesi dei pensieri elaborati durante il viaggio attraverso affermazioni che possono essere anche domande per esprimere la complessità del tema ed esplorare l’ambiguità che caratterizza il nostro percorso di ricerca.
Stanza 3 – Voices
Abbiamo incrociato una moltitudine di persone coinvolte direttamente o indirettamente nell’atmosfera degli ecosistemi dell’artigianato. Ciascuno di loro ci ha dato indizi, spunti di riflessione, ricordi, filastrocche, canti, aneddoti. In questa stanza riproduciamo frammenti delle loro voci, come una eco che ancora risuona nella nostra memoria.
Stanza 4 – RadioScapes
Durante il viaggio ci siamo resi conto che l’atmosfera si crea soprattutto grazie all’interazione di diversi fattori: ambiente, tradizioni, natura, cultura, ma soprattutto persone.
In questa stanza ci sembrava fondamentale coinvolgere direttamente il pubblico con un dispositivo interattivo. Per lo spettatore, manipolare i suoni raccolti durante il viaggio diventa metafora di un processo inafferrabile e in continuo divenire come l’atmosfera, che può trasformarsi e ricombinarsi con l’azione di chi la vive.
Credits